(G. D'Annunzio, Pastori)
L'Abruzzo...
Nitide immagini affluirono nella mente...
Il Gran Sasso… Maestoso e imponente Padre che accoglie, amorevole, le genti d'Abruzzo sulla sua figura distesa in placido sonno. La Majella… La Grande Madre, che s’innalza solitaria salda e possente, è monito dell’Immane Natura. Dai monti innevati, in un battito d’ali, l’Adriatico selvaggio… il Viaggiatore Eterno che, tra dorate spiagge e rocce frastagliate, da nord a sud passeggia solitario
Altro ancora vide dietro i suoi occhi...
I lussureggianti parchi, figli prediletti della Natura, dove, tra boschi dall'odore di muschio abitati dal suonatore Vento, lupi linci volpi e aquile cacciano camosci lepri cervi e daini, mentre l'orso marsicano cerca, tranquillo, il miele variopinto.
Le dolci e verdi colline, dove tra pampini, olive, pascoli e greggi, Matrone affettuose, con profumate e suadenti vivande, festeggiarono, allora, le Stirpi Divine e, attraverso memorie di madri e di nonne trasportate dal Tempo, rendono ora grazie al Signore e colorano l'aria con i sapori fragranti della deliziosa cucina abruzzese.
I silenziosi e insidiosi valichi montani e i freschi e tranquilli tratturi, le remote torri e i tremendi castelli, i borghi solitari e le antiche città, le splendide abbazie e le quieti cattedrali... Luoghi dove crebbe e si disfece più volte la Storia.
Fu così che, mosso da sacro amore verso questa Terra, intraprese l'ardua avventura di percorrerne le diverse contrade, scoprirne i vari e segreti tesori, visitarne gli anfratti più impervi e lontani. E, mentre il legame con essa diveniva ancor più profondo e ancestrale, egli comprese.
Comprese quanto gli emigrati soffrano per il legame reciso con l'Abruzzo natio, perchè colui che nacque ieri oggi e domani dal nutrimento di questa regione, non potè che alimentare le profondi radici che la Madre Terra mise in lui, e che la lontananza non potrà mai estirpare...
La nostalgia... Ecco, quella sarà la fedele compagna di coloro che dall'Abruzzo dovettero allontanarsi: il non poter più arrestare lo sguardo sull'orizzonte disegnato dalle nostre montagne, il non potersi più perdere nel rumore silenzioso ed infinito delle spumeggianti onde adriatiche, il non poter più assaporare gli odori e i sapori fatati delle natie contrade, saranno i titoli di coda, il sipario che calerà su ogni giornata in paese straniero...
Perchè l'Abruzzo...
E un'avventura personale divenne, allora, missione, con lo scopo principale di rendere meno distante, ai "fratelli" che vivono in terre lontane, la loro Patria, e con la speranza di alleviare il peso della lontananza e, magari, poter mostrare a figli e nipoti i luoghi dove sono ambientate le favole nate dai ricordi...
Davide Ferretti